roberto-mancini-profilo-twitter

Le sconfitte della Fiorentina e della Sampdoria vi fanno vedere il finale di campionato sotto un’altra luce per l’Inter, anche se bisogna dare continuità di risultati. “Sì, ma a Udine non è scontata la vittoria, serve una grande partita. L’Udinese contro il Milan è apparsa in netta ripresa, ha giocatori bravi e un allenatore che conosce bene l’Inter. Non è una gara così’ scontata. Scelte obbligate in difesa? Non proprio, Medel è un’opzione ma ce ne sono altre due e vediamo quali possono essere le migliori”, ha spiegato il tecnico dell’Inter, Roberto Mancini, alla vigilia della sfida con l’Udinese.

Il tecnico nerazzurro però, dopo la vittoria contro la Roma, non si sbilancia sulla quadratura del cerchio. “La quadratura la trovi quando hai una squadra che gioca e vince anche cambiando qualche giocatore. Ancora non credo che siamo a questo punto, anche se la squadra è migliorata pur giocando male. La squadra è un po’ che ha iniziato ad essere una squadra, ha dei limiti, fa degli errori e li continueremo a fare ma migliora. Si continua a lavorare, dopo una serie di risultati si spera di continuare. Squadra è più unita? Posso solo dire che sono tutti bravissimi ragazzi, a volte forse troppo. Ottimi professionisti sul lavoro, su questo c’è sempre stata compattezza”.

Ad ogni modo l’idea del gioco deve essere una sola. “L’idea di gioco deve essere una, la squadra lo sta già facendo, giocare sempre per vincere. Poi possono sbagliare i giocatori”, ha detto Mancini che poi parla di Andrea Pirlo e della sua posizione in campo. “Ha sempre fatto quel ruolo nel Milan, passando da mezza punta a regista ha svoltato ma un centrocampista deve ragionare così. Mateo può farlo, Hernanes non credo anche se a volte può farlo. Chi sta davanti alla difesa deve dare equilibrio e non può permettersi di sbagliare 10 passaggi in una partita. Mateo col tempo può farlo, ha le qualità. Sabato sera è entrato bene, con lo spirito che un centrocampista deve avere”.

I nerazzurri sono cresciuti dopo la sfida con il Parma, anche se Mancini resta critico. “Il giudizio resta negativo, pensavo di arrivare nei primi tre, ma sapevo che sarebbe stato difficile. Credo che si debba sempre cercare l’obiettivo massimo, soprattutto se sei l’Inter. Servirà più tempo ma il concetto non cambia”, ha aggiunto il tecnico jesino che è poi tornato sulla sfida con la Roma. “Ho deciso di rischiare perché a volte bisogna. La Roma è una grande squadra, ha giocato per vincere, alla fine poteva persino riuscirci. Ci può stare contro giocatori così bravi. Il pareggio non cambiava nulla per noi, è stato così anche in passato e non sempre è andata bene. La differenza l’hanno fatta Hernanes e Kovacic, ma anche Shaqiri e Podolski hanno fatto bene. La squadra era stanca, bravissimi i giocatori”.

Mancini ha difeso poi Shaqiri e Podolski. “In Italia non sappiamo aspettare niente e nessuno, a volte questo non può accadere. Lui viene da un altro stile di gioco, serve tempo e qualche difficoltà può averla avuta. Da noi ha iniziato subito dopo 25 giorni di inattività. Podolski lo stesso, ha avuto molte occasioni ma non ha segnato, poi lui sa che a fine anno tornerà all’Arsenal. Anche Platini e Van Basten hanno impiegato 6 mesi per esprimersi, e stiamo parlando di due fenomeni, serve tempo. Felipe? Si sta comportando benissimo, ha fatto bene, domani probabilmente giocherà dall’inizio. Ha qualità ed è esperto, vedremo”.

Per l’Inter ci sono ora maggiori possibilità di arrivare in Europa League. “Non cambia molto, non dipende solo da noi. Servono ottime prestazioni nostre sperando che quelli davanti cedano punti da qui alla fine. Questa settimana è importante per capirlo-. La squadra è da un po’ di tempo che ha cambiato, poi non arrivano i risultati e le prestazioni, e questo fa pensare in modo diverso. Da allenatore a volte sono dispiaciuto per il risultato che arriva in modo assurdo. Una partita non cambia nulla, dobbiamo continuare a lavorare e migliorare, che è il vero obiettivo”.

Mancini ieri hai visto Dybala, ma anche qualche altro giocatore di Palermo e Parma. “Ho visto altri giocatori del Palermo e del Parma, Mauri, Vazquez, ci sono giocatori bravi e giovani e uno li vede volentieri perché possono avere futuro”. “Mauri può essere un giocatore da mettere dietro i titolari? Lo conosco da tempo, è giovane e ha qualità. Può essere un’opzione, ma ce ne sono talmente altri… Ma Mauri diventerà un giocatore da grande squadra, forse”.